di Salvo La Delfa
“Ogni giorno un miracolo”, il libro di Alberto Simone presentato alla libreria Diana. L’autore: “Oggi prevale la paura ma noi possediamo risorse e forza che possono trasformarci facendoci diventare protagonisti”
“Ogni giorno un miracolo”, edito da Tealibri, è il nuovo libro di Alberto Simone presentato in una affollata sala della libreria Diana da Letizia Lampo, psicologa, psicoterapeuta e responsabile del Centro Exducere di Siracusa. Alberto Simone, scrittore, sceneggiatore, regista, artista e psicoterapeuta, è autore anche del libro “La Felicità sul comodino” che ha ottenuto un ottimo successo editoriale.
“Artista e psicoterapeuta” – precisa Letizia Lampo – “che riesce a mettere insieme le due anime prendendosi l’incarico, come dovere universale, di comunicare agli altri la sua esperienza perché la nostra crescita va al di là della nostra zona di confort. Un incarico che lascia l’eredità di rendere un miracolo la vita”.
Lo scrittore messinese ma romano di adozione parla di mancanza del senso di connessione: “Dell’Umanità abbiamo un’immagine di uno specchio in frantumi”. Per essere felici è necessario condividere, perché da soli non si vive e in gruppo si è più forti”.
Il libro, non accademico, è stato scritto per la comprensione di un pubblico vasto, è costituito da capitoli brevi e autoconclusi.
“Ai nostri giorni prevalgono alcuni emozioni negative come la paura” – sottolinea Simone. “Si è senza motivo spaventati e per questo reagiamo in maniera illogica e irrazionale. Lo scopo del libro è di ricordare le risorse e la forza che noi possediamo che sono stati in grado nel passato di superare diversi ostacoli”. Il libro vuole evidenziare queste risorse che sono state nascoste dentro di noi dando spazio alle lamentele e facendoci diventare ancora più vittime. “Noi possiamo essere protagonisti perché abbiamo la capacità di trasformazione, cioè noi possiamo trasformare e cambiare noi stessi e il nostro modo di reagire di fronte agli ostacoli. I problemi che abbiamo derivano dalla nostra incapacità di accedere al cambiamento”.
Per Simone è necessario sottolineare tutto ciò che è bello e buono nella nostra vita. “Nessuna nega l’esistenza della sofferenza che può esprimersi come separazione, lutto, malattia. Essere consapevole significa riconoscere un processo che comprende anche il dolore, la sofferenza e attraverso loro risvegliare le risorse di cambiamento che sono in noi. Quindi, non bisogna scappare dagli ostacoli ma ammettere la loro esistenza estraendo il Bene dal Male”.
Letizia Lampo sottolinea la necessità di portare al centro il tempo, la necessità di prendersi le proprie responsabilità e di spostare la bilancia dalla paura all’amore e chiede quali siano gli ingredienti per avere un miracolo ogni giorno. L’autore ammette che il miracolo per realizzarsi ha bisogno di noi: “Se concepisco qualcosa creo le condizioni per realizzarla, passando dall’immateriale al materiale”. E’ necessario accettare le cose come sono, tendiamo sempre ad intervenire, a tenerle sotto controllo ma ciò non ci rende felice. “Il miracolo richiede di essere presenti, di essere degli osservatori attenti e di accettare ciò che accade senza nessun nostro intervento”.
Per Alberto Simone abbiamo perso il senso del mistero e del sacro, negandolo “si chiudono spazi e non si da al mondo la possibilità di manifestarsi”. Il libro parla di spiritualità che non deve essere confusa con religiosità. “E’ necessario comprendere che siamo fatti da una componente corporea, una componente mentale e una componente energetica. Questa spiritualità va sempre nutrita”. Simone: “Ci sono nel mondo 350 milioni di depressi, che comprano 350 miliardi di farmaci per curare la loro depressione. E’ necessario cambiare l’approccio e curare essenzialmente la nostra parte spirituale e non il nostro corpo”
Altro tema trattato durante la presentazione del libro è stato il tabù della morte che impedisce di dare il corretto senso alla vita.
Diverse sono state le domande degli intervenuti a fine incontro, con riflessioni personali e richiesta di ulteriori chiarimenti confermando quando sia necessaria la cura della propria spiritualità ai giorni nostri nella nostra società.