di Francesca Garofalo

Il film "L'uomo che ride", nel primo appuntamento (il 12 gennaio) della quarta edizione del Giudecca Cine&Drama. Antonio Casciaro: " Quest'anno un programma fortemente caratterizzato dal ruolo della maschera nei film"

 

Un sorriso eterno, impresso nel viso anche quando il proprio mondo interiore è  scombussolato e addolorato. Una condizione surreale, nella quale è  imprigionato Gwynplaine, figura emblematica del film muto degli anni ’20 di Paul Leni, dal quale è ispirato l’iconico Jocker dei fumetti di Batman. Proprio al personaggio della pellicola espressionista “L’uomo che ride” è dedicato il 12 gennaio al Teatro Alfeo, il primo dei sei  appuntamenti della quarta edizione del Giudecca Cine&Drama.

Tratto dal romanzo di Victor Hugo, il film è ambientato nel 1690 in Inghilterra ai tempi del re Giacomo II che, riconquistato il potere, condanna a morte i suoi oppositori tra cui  Lord Clancharlie, il quale prima dell’esecuzione viene a sapere della sorte del figlio Gwynplaine (Conrad Veidt) venduto da bambino ad una banda di criminali,  che hanno sfigurano il suo viso creando un sorriso perenne. Una condizione che lo porterà  a vestire i panni di un clown e nel frattempo ad innamorarsi di Dea (Mary Philbin), da lui salvata dalla strada. Durante il suo cammino però, verrà  a conoscenza del fatto che le sue origini sono tutt’altro che misere.

A precedere la proiezione del film alle ore 18.00,  la conversazione “Jocker, storia di un personaggio tra teatro, cinema e letteratura” con il direttore artistico della rassegna Antonio Casciaro, il docente di Estetica Luigi Amato e la docente di Storia e Filosofia Elvira Siringo.

“La rassegna”, dice Antonio Casciaro “giunta alla quarta edizione, è un progetto culturale visivo e teatrale. Quest’anno il cinema si innesta perfettamente in un programma fortemente caratterizzato dal ruolo della maschera nel film, nella letteratura, nella vita e ovviamente nel teatro”. Una scelta non casuale, dunque, quella del film di Paul Leni voluta perché “L’ ultimo film Joker di Todd Phillips ha avuto un enorme successo ed allora andava fatta un po' di filologia cinematografica”.