di Redazione
Martedi 31 agosto 2021 alle ore 21: 00, al Teatro Greco di Siracusa, "A riveder le stelle" con Aldo Cazzullo e Sebastiano lo Monaco. Musiche originali scritte ed eseguite dal vivo daEdmondo Romano
Nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte del sommo poeta, la Regione Siciliana e il Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa rendono omaggio a Dante portando in scena il 31 agosto alle ore 21 al Teatro Greco di Siracusa, lo spettacolo “A riveder le stelle” con Aldo Cazzullo, Sebastiano Lo Monaco e il musicista Edmondo Romano.
Il famoso editorialista del Corriere della Sera e il noto attore di origine siracusana dedicano questo loro intenso spettacolo a Dante e all’Italia. L’Italia che nasce – come la Venere di Botticelli – da una culla di bellezza, di arte, di poesia, dalle parole di Dante Alighieri, dai canti della sua Commedia, dalla visione della grandezza degli uomini e dell’abisso delle loro debolezze.
Al centro dello spettacolo la linea forte e coinvolgente del racconto di Aldo Cazzullo, tra le firme più note e seguite del Corriere della Sera, la voce di Sebastiano Lo Monaco, protagonista di trent’anni di Teatro italiano, e la musica di Edmondo Romano, polifiatista e compositore che ha dedicato la sua intera carriera all’incontro tra culture attraverso l’uso di strumenti iconici nelle differenti tradizioni.
Dante è considerato da tutti il padre della lingua italiana. Accade, a volte, che una lingua sia plasmata, salvata e mantenuta viva da un libro; per noi, per noi italiani, questo libro è la Divina Commedia. Ma Dante non è solo il padre della nostra lingua; è molto probabilmente il padre del nostro sentimento di Paese, l’Italia, un nome che lui ripete quasi ossessivamente fin dal primo canto della Commedia.
Dante non pensa a uno Stato italiano (che difatti arriverà 540 anni dopo la sua morte). Dante pensa all’Italia come a un sogno, un’immagine perfetta di cultura e bellezza. Non un’immagine astratta però ma una scena viva, materica, vivida di colori: l’Italia è una montagna scoscesa, una collina dolce, un mare agitato. L’Italia è il Bel Paese (definizione che dobbiamo a Dante) erede della grande cultura classica.
Aldo Cazzullo, Sebastiano Lo Monaco e Edmondo Romano partono da qui, dal primo canto dell’Inferno, per raccontare con parole, versi e musica il viaggio di Dante e questa nostra bella Italia. Entreranno nell’eterno dolore, incontreranno gli autori classici – greci e latini -, faranno rivivere la poesia d’amore più famosa di tutti i tempi, divideranno il cammino con principi e miserabili, santi e demoni, innocenti e colpevoli. Noi insieme a loro faremo i conti con il viaggio, la nostalgia, l’esilio, viaggeremo tra Scilla e Cariddi, planeremo come su un deltaplano su colline, laghi, città e foreste fino alle montagne del nord. Incontreremo Beatrice e tutte le donne amate, da lui, da noi. L’eternità delle storie che verranno raccontate ci porterà in giro nel tempo e nello spazio, sulle montagne russe del tempo e dello spazio, attraverso i secoli, “finché il sole risplenderà su le sciagure umane”.
Tutti noi, settecento anni dopo, siamo figli e nipoti di Dante. Noi abbiamo la fortuna di parlare la sua stessa lingua, di poter seguire le orme del suo viaggio attraverso il nostro Paese, sino ai confini di ciò che è in noi. La Divina Commedia è un viaggio in Italia ed è un viaggio dentro sé stessi. Prima di salire, occorre scendere, scendere molto. Si deve provare tutto il dolore del mondo, di tutti gli umani, si devono piangere tutte le lacrime del mondo. Occorre fare i conti con i peccati e le loro punizioni. È capitato a tutti noi, è capitato all’Italia. Sappiamo già come andrà a finire: che riusciremo a rivedere le stelle.
“Nel 2021, in una fase di rinascita dopo i lutti della pandemia, questo spettacolo- afferma Carlo Staffile, Direttore del Parco Archeologico di Siracusa- voluto e interamente finanziato dal Parco Archeologico di Siracusa, in collaborazione con la Fondazione Inda, vuole essere l’inizio di un nuovo percorso culturale, un “riveder le stelle”, una rinascita dopo l’oscurità della pandemia. Per questo e per celebrare quello che si spera sia la fine di una fase difficile della nostra società, abbiamo deciso anche l’adozione di un biglietto unico di 10 euro, che consentirà un’ampia partecipazione allo spettacolo da parte della città di Siracusa”.