di Salvo La Delfa

“Dodicidue – Una storia di bullismo”, il docufilm del giornalista Luca Pagliari che racconta la storia di Alice, una ragazza vittima di bullismo, che è stato proiettato all’Einaudi per gli studenti di cinque istituti siracusani

 

"All’inizio era una cosa fatta di silenzi, nessuno parlava con me, ma poi ci sono stati i bisbigli, le voci riguardanti la mia sfera sessuale fatte girare da ragazzi che avevano rancori nei miei confronti che non avevano mai superato. La rabbia è come un fuoco, ti brucia dentro e brucia la fiducia che tu hai in te stessa. Io ho iniziato ad ascoltare la musica, a non ascoltare gli altri, le cuffiette mi isolavano,  non ho mai chiesto aiuto. Ho iniziato a scrivere sui muri per dare sfogo, per rappresentare l’isolamento in cui ero caduta”.

Con queste parole Alice, una ragazza sarda, racconta come è iniziato il suo calvario di vittima di bullismo e cyber bullismo nel docufim “Dodicidue – Una storia di bullismo” di Luca Pagliari, giornalista e story teller, recentemente proiettato per gli studenti del Corbino, del Gagini, dell’Einaudi, del Maiorana di Avola e del Gargallo nell’auditorium dell’Einaudi, alla presenza dello stesso regista, Luca Pagliari.

“Io non avevo capito niente, io non ho mai pensato che Alice potesse avere dei nemici fuori, non ho mai pensato che fosse vittima di bullismo” racconta nel docufilm la madre di Alice.

Una storia, “Dodicidue”, che mette il dito nella piaga di uno dei problemi più grandi del mondo dell’adolescenza, il bullismo e il cyberbullismo, con Alice che invita gli studenti ad avere forza e coraggio, a chiedere aiuto, a denunciare i soprusi e a condividere il loro dolore. Solo cosi è possibile uscire dal tunnel dell’isolamento e rinascere. “Quel giorno al teatro ebbi la forza per dire tutto quello che era successo”, racconta Alice. “Era un piccolo seme che di un tratto era sbocciato e tutti quegli  anni di dolore erano serviti per farlo sbocciare”.

Sottolinea Luca Pagliari: “Leggendo la lettera che Alice mi ha fatto recapitare sembrava che la ragazza fosse uscita di prigione dopo tanti anni di reclusione, era una lettera piena di energia con tanta voglia di liberarsi di un dolore infinito”.

Luca Pagliari, qual è il significato profondo di questo documentario?

“Questo è un film che racconta la storia di Alice, una storia significativa perché è nata durante una giornata di prevenzione all’interno della quale Alice ha deciso di confidarmi attraverso i social cinque anni di dolore e di silenzio. E’ una storia emblematica perché può essere lo spunto per far capire a tanti ragazzi che si trovano in situazioni simili che condividendo il dolore tutto si sopporta meglio”.

Nelle due turnazioni di proiezioni c’è stata tanta partecipazione da parte degli studenti.

“I ragazzi ti ascoltano se uno con loro ha un dialogo normale. E’ molto bello vedere ed ascoltare il silenzio dei ragazzi, loro sono i giudici più severi, se la cosa non gli interessa fanno rumore e si distraggono. Da quando io mi occupo di questa tema, da quando faccio questi incontri, fortunatamente c’è questo silenzio, questa empatia con loro, una condivisione profonda, forse perché non dico questo è giusto e questo è sbagliato ma mi limito a raccontare”.

Soddisfatta Lara Giansiracusa, la docente dell’Einaudi che ha organizzato l’evento. “La proiezione di Dodicidue – Una storia di bullismo” rientra all’interno del progetto itinerante “Offline, la vita oltre lo schermo” voluto dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Noi dell’Einaudi e la nostra dirigente scolastica Teresella Celesti abbiamo voluto partecipare a questo progetto perché crediamo che è necessario fare prevenzione su questi temi parlandone direttamente con gli studenti. Ringraziamo anche il sindaco Francesco Italia per avere partecipato alla proiezione”.

La libertà è camminare a testa alta e non avere paura di ciò che si è”. Conclude con queste parole Alice il racconto del film di Luca Pagliari, la libertà è essere stessi, liberarsi dei fardelli e riprendere in mano la propria vita.